mercredi 7 août 2013

La cabane

Durante queste vacante, sono andata con Maman e Papa a trovare gli zii (che in realtà sarebbero prozii, ma vabbè) Colette e André, Coco e Dada per gli intimi.
Coco e Dada vivono in una cabane nella Petite Camargue, una zona del sud della Francia dove Maman mi ha detto che ci sono i tori.
Una cabane è una casa che galleggia sull'acqua, una specie di palafitta insomma. 
Per raggiungerla, abbiamo parcheggiato sulla riva opposta del fiume, e siamo saliti sulla barchetta che gli zii utilizzano tutti i giorni per rientrare a casa.



Ecco la cabane vista dalla sponda opposta, ed ecco la tavola che abbiamo trovato ad attenderci.
Maman è sempre contenta di andare alla cabane, perché sa che lo zio André (che di professione faceva il fotoreporter, anche se adesso è in pensione) le farà provare le ultime novità in fatto di macchine fotografiche. Anche se poi è difficile lasciarle lì; ho dovuto faticare, ve  lo assicuro, per convincerla a posare un EOS 5D Mark III che era, a sentire lei, assolutamente FA-VO-LO-SO. 
Inoltre in estate viene da Paris anche la zia Hélène, la figlia di André e Colette, con cui Maman si diverte a discutere di moda e vestiti.





Quando siamo arrivati, era già l'ora dell'aperitivo, accompagnato da cozze e pesciolini fritti. Maman mi guardava perplessa (per non dire orripilata) mentre li mettevo in bocca uno dopo l'altra, come se fossero patatine. 
Gioiuzza è un po' speciale, e non mangerebbe mai dei pesci con la testa e gli occhi. Ogni tanto mangia una scatoletta di tonno, o dei bastoncini di merluzzo, quelli che si danno ai bambini, perché non hanno la forma di pesce, e allora può fare astrazione. Ma proprio ogni tanto, e se per disgrazia la sera prima hanno passato Nemo alla televisione, allora potete stare sicuri che non ne mangerà per almeno un anno.
Comunque non preoccupatevi, Gioiuzza si è rifatta a tavola, gettandosi sulle uova mimosa, dimenticando che la maionese non fa bene alla linea.



Io, come potete vedere qui sotto, avevo il mio bel vestitino bianco, che Gioiuzza si è premurata di togliermi prima di passare a tavola, perché si sa, il bianco è difficile da lavare, e Maman è molto pigra...



Per fortuna che, come si evince dal mio soprannome (la Chic), sono molto attenta ai dettagli, e quindi quel giorno portavo un paio di adorabili mutandine, ben coordinate alla t-shirt,  per coprire il pannolino.



Dopo pranzo, lo zio André ha proposto una bella passeggiata digestiva in barca, fino all'étang, che in italiano sarebbe lo stagno, o il bacino, ma io trovo che la traduzione non renda, giudicate un po' voi.
Io, come potete vedere dalle foto, non mi sentivo molto rassicurata, perché Dada, che conduceva la bagnarola barca, apprezza molto il vino. Un po' come tutti in famiglia, ma lui proprio più di tutti.





Comunque siamo riusciti a tornare sani e salvi, e ho passato proprio una bellissima giornata alla cabane, spero di tornarci la prossima estate.
Per finire, una foto di uno dei gatti di casa, che probabilmente ha strani gusti alimentari, non vedete le chips che fanno capolino vicino alle sue crocchette? oppure Coco ha dimenticato gli occhiali quando è andata al supermercato?


Minichic indossa: vestito Monoprix, t-shirt e culotte H&M

4 commentaires:

  1. Il tuo blog é bellissimo e la tua piccola Favolosa! Una mamma che ti legge sempre con gioia. Ale

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    1. grazie, questi messaggi mi fanno un sacco di piacere! e tu quanti bimbi hai, di che età?
      PS) a parte Gioiuzza, mi chiamo quasi come te, ma con la x

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  2. Dev'essere stupendo vivere in un posto del genere!!! E fortunata la Mini ad avere (pro)zii così... fighi!!!

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    1. si si, anche se ogni tanto mi chiedo cosa fanno d'inverno ;-) per fortuna che hanno internet
      andré da ggiovine era proprio figo

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